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È possibile arrivare in bici a Venezia?


Questione che si trascina da venti anni, alla quale provo a rispondere con alcuni itinerari relativamente ciclabili elencati qui sopra, da Marghera, da Mestre, dall'aeroporto.

Negli ultimi anni sono stati presentati diversi progetti di collegamento ciclabile tra Mestre e Venezia, gli ultimi nel 2012 e 2013(*), tutti invariabilmente caduti nel dimenticatoio pochi giorni dopo la presentazione. Solo a fine 2014 sono iniziati lavori per una passerella a sbalzo nell'ultimo tratto verso Venezia del ponte translagunare, completata ed aperta al transito nel marzo 2016. Finora è l'unica opera realizzata per rendere ciclabile questo percorso.

Il vero problema però, non è la ciclabile sul ponte lagunare, ma piuttosto quello di arrivarci in bici al ponte!

Per questo negli ultimi venti anni le cose sono addirittura peggiorate(*), è stata distrutta la ciclabile lungo il Vega per fare posto al viadotto per via Torino che pure ha una corsia ciclabile che finisce malamente nel sottopasso della stazione di Porto Marghera; l'entrata in servizio del tram nel 2015 ha creato un'assurda situazione di conflitto fra tram e ciclisti; il restringimento del viadotto di San Giuliano ha trasformato in un incubo il passaggio del ciclista e altrettanto pericolosi sono gli ultimi 750 m della SR 11 prima del ponte.


Insomma un classico esempio di italica disorganizzazione nel senso autentico del termine: un organo del comune progetta e realizza ciclabili da una parte, mentre altri organi dello stesso comune sistemano viadotti e linee tranviarie senza minimamente considerare ciclisti e pedoni, ai quali non è lasciato alcuno spazio. E così tram e biciclette che dovrebbero essere in sintonia in nome della mobilità sostenibile, sono stati messi uno contro l'altro.


Aggiornamenti

Aprile 2016: Dopo l'apertura della passerella, è stata sgomberata dai resti dei lavori Telecom anche la ciclabile sul marciapiede che è ora di nuovo normalmente percorribile; l'unico serio problema di sicurezza è allo sbocco al bivio del Trochetto; occorre fare molta attenzione a sinistra da dove possono arrivare in velocità auto e bus turistici; non sarebbe male mettere un semaforo collegato a quello del bivio. Dei lavori per il tratto Vega-Pili nessuna notizia. Il 30 aprile nella sede comunale di Mestre ci sarà un convegno sul temi della ciclabilità.


Marzo 2016: La passerella è stata finalmente aperta al transito il 18 marzo, ufficialmente pochi giorni dopo. La prima impressione pedalandoci sopra è senz'altro positiva: larga anche se non larghissima, confortevole sia in salita sia in discesa, fatto salvo il rumore degli assi che "scrocchiano"; a questo punto appare meno brillante la situazione della ciclabile sul vecchio marciapiede del ponte, che ha diverse strettoie, peggiore di tutte quella ai Pili ed appare un po' malconcia dopo i lavori Telecom che dovrebbero essere ormai terminati. Per il tratto più importante il "Vega-Pili" nessuna nuova: progetto approvato dal comune, ma si potrà essere ottimisti solo quando aprirà il cantiere.


Febbraio 2016: Buone notizie? A metà febbraio, collocata la segnaletica a inizio e fine passerella, sembra imminente l`inaugurazione. Il 4 febbraio è stato approvato il progetto per la ciclabile dai Pili al Vega, la promessa è di completare l'opera entro l'estate del 2017. Vedi p.es. l'articolo Area dei Pili, sì al progetto Brugnaro. Non resta da sperare che questi tempi siano confermati dai fatti.


Gennaio 2016: A fine gennaio la passerella è praticamente pronta, già capita di vedere pedoni che la percorrono. Quando verrà aperta al transito? Un articolo del 27 gennaio dice che il comune vuole prima spostare il pilone che restringe la ciclabile poco prima dell'inizio della passerella.


Dicembre 2015: Brutte notizie su tutti i fronti: l'assessore Boraso adombra divieti "transitori" alle bici sul ponte lagunare; i lavori per la passerella, arrivati a fine novembre a pochi metri dal traguardo, si sono arenati da alcune settimane; mancano pochi metri di copertura in legno all'inizio e alla fine dei lavori; quanto tempo ci vorrà? Una storia infinita che continua ...


Novembre 2015: La struttura della passerella è completata, restano solo da posare le tavole di legno. Poca cosa, ma spesso sono questi piccoli dettagli finali che fanno perdere più tempo. Inaugurata entro novembre? Anche questo traguardo sembra sfumare ... E nessuna notizia, quindi cattive notizie per il tratto cruciale tra via dell'Idraulica e l'imbocco del ponte (Pili).


Ottobre 2015: I lavori per la passerella sono in dirittura di arrivo; già montato lo sbocco finale della passerella accanto alla cabina dei vigili; mancano ancora alcuni tratti prima di questo ma l'obiettivo di finire entro novembre non appare irrealistico. Purtroppo nessuna buona notizia per il tratto cruciale, quello Idraulica-Pili, necessario per arrivare in sicurezza al ponte; mancanza di fondi, aree inquinate dai fosfogessi nelle vicinanze, questi gli ostacoli che vengono citati.


Settembre 2015: Il tram è entrato in servizio il 16 settembre senza impedire i lavori della passerella a sbalzo; il primo tratto da Mestre è quasi pronto, mentre verso Venezia si lavora alla passerella curvilinea e angolosa dell'ultimo tratto. La cattiva notizia: il tratto Pili-Idraulica è sempre più nel Limbo, i fondi già stanziati sono congelati. Il 19 settembre c'è stata una nuova biciclettata a favore della ciclabile (vedi locandina nella pagina in alto a sinistra) ma il comune continua a tacere.


Agosto 2015: Sono arrivati i pezzi mancanti per la passerella; i lavori vanno a rilento perché è molto difficile aprire cantieri sulla strada con il tram che da metà luglio fa corse di prova e dal 1 settembre entrerà in servizio; e la nuova giunta comunale ha rimandato sine die la riunione del 25 giugno sulla ciclabilità a Venezia.


Giugno 2015: I lavori per la passerella a sbalzo proseguono alacremente, ma l'ultimo tratto dalla balconata ad emiciclo al bivio per il Tronchetto è fermo, non ci sono neanche le mensole; e purtroppo nulla di nuovo per il fondamentale tratto Idraulica-Pili. Intanto l'entrata in servizio del tram continua a slittare.


Maggio 2015: La buona notizia: il 31 maggio è iniziato il montaggio della passerella sopra le mensole; il traguardo di avere la passerella operativa per la fine dell'estate non sembra irrealistico; la cattiva notizia: per il tratto Vega-Idraulica-Pili è tutto fermo e si temono tempi molto lunghi, tutto questo mentre sta per entrare in funzione il tram, che renderà ancora più problematico l'accesso in bici a Venezia.


Aprile 2015: le proteste dei ciclisti sembrano aver smosso qualcosa; il comune dopo il sopralluogo del 14 aprile sembra intenzionato a realizzare in tempi ragionevolmente brevi una ciclabile a doppio senso tra via dell'Idraulica e il ponte, eliminando finalmente il tratto più pericoloso del percorso. Nell'ultimo tratto del ponte proseguono celermente i lavori per la passerella a sbalzo; sono già state montate quasi tutte le mensole che dovranno reggere la passerella; la previsione è che i lavori si concludano per la fine dell'estate. Che sia finalmente la volta buona?


Marzo 2015: cattive notizie che rischiano di vanificare il piccolo passo avanti del 2014: il tram sta per entrare in servizio, al ciclista non resterà più alcuno spazio per passare nei 750 m prima delle due colonne che segnano l'inizio del ponte translagunare (popolarmente chiamati i Pili) e già si prospetta l'introduzione del divieto di transito ai ciclisti.

Unica nota positiva, la crescita del movimento di ciclisti che si sta mobilitando per questo annoso problema. Nella notte tra giovedì 12 e venerdì 13 una trentina di ciclisti sfidando il freddo e il sonno hanno atteso la prima uscita del tram verso Venezia, precedendolo e rallentandone la marcia fino ai Pili; un corteo di circa 200 ciclisti ha percorso avanti e indietro il ponte, a favore della ciclabile Mestre-Venezia, la mattina di sabato 21 marzo.


Novembre 2014: la buona notizia: finalmente sono cominciati i lavori per la pista: la corsia lato sud del ponte è stata asfaltata ex novo ed è stato realizzato l'impianto di illuminazione con strisce di LED. È stato anche realizzato un nuovo accesso al ponte con staccionate di legno; questo tratto è quindi percorribile più facilmente e velocemente dal ciclista.

L'ultimo stretto tratto prima di Venezia è però occupato dal cantiere per realizzare la passerella così che a novembre 2014 la corsia ciclabile è interrotta poco prima del cantiere e al ciclista non resta che scavalcare il guardrail e tornare sulla SR 11. Un sacrificio che si fa volentieri nella speranza che la passerella sia realizzata in tempi ragionevolmente brevi.

La cattiva notizia: si è iniziato dai lavori più facili e non da quelli più urgenti; del percorso ciclabile manca la parte più importante di tutte e cioè quella dal Vega al ponte; per questo tratto fondamentale non si vede ancora alcuna traccia di lavori o cantieri. E senza questo tratto l'intero progetto non ha molto senso e non migliora di molto le cose per il ciclista.


Percorsi possibili

Nell'attesa del completamento dei lavori, posso solo descrivere gli itinerari attualmente possibili da me sperimentati in prima persona; ogni itinerario è descritto su pagina a parte con planimetria, altimetria e tabella di marcia:

Descrizione percorso con foto e mappaTabella di marcia, altimetria, planimetria
Da Mestre centro (via Poerio) a Venezia ponte di Calatrava. Da Mestre centro (via Poerio) a Venezia ponte di Calatrava.
Da Marghera (Panorama) a Venezia ponte di Calatrava. Da Marghera (Panorama) a Venezia ponte di Calatrava.
Dall'aeroporto Marco Polo a Venezia. Dall'aeroporto Marco Polo a Venezia.

Libro dei sogni

La ciclabile sul lato sud del ponte esiste da anni ed è ora completata dalla passerella a sbalzo negli ultimi 700 m, mentre continua a mancare una ciclabile per arrivare al ponte; altri progetti sono quindi necessari; ecco il mio libro dei sogni:

  1. Ciclabile lato nord (lato ferrovia): dal parco di San Giuliano ben collegato con il centro di Mestre, un ponte ciclabile sul canale dovrebbe portare sul terreno a nord della ferrovia, da dove si dovrebbe imboccare una passerella sulla laguna o appesa al ponte che porti diritto alla stazione di Santa Lucia e agli edifici universitari di San Giobbe. La soluzione ottimale, ma sicuramente costosa e per ora appunto solo un bel sogno.
  2. Ciclabile lato nord (SR 11): la ciclabile sul marciapiede nord è stata abbandonata al degrado una volta deciso di rendere a doppio senso la corsia sud; ma fino a quando non sarà realizzata una ciclabile tra i Pili e la zona di Expo Venice, la corsia sud non consente di andare oltre i Pili, venendo da Venezia. Sarebbe opportuno mantenere praticabile anche questa corsia nord completandola fino al viadotto di San Giuliano e poi fino alla stazione di Porto Marghera dove si raccorderebbe con la ciclabile di via Torino. Più problematico il primo tratto tra il bivio per il Tronchetto e l'inizio della corsia dove il ciclista, di nuovo, non ha spazio tra sede tranviaria e muretto; l'unica possibilità sarebbe quella di una passerella a sbalzo come quella a sud. Tutta da progettare.
  3. Ciclabile lato sud (lato statale): una soluzione a costo minimo per arrivare in sicurezza al ponte, sarebbe quella di una ciclabile sull'argine che corre tra laguna e area dei Pili. La sede esiste e basterebbe un lavoro minimo per adattarla a ciclabile. Ma l'area dei Pili è interdetta essendo stata usata come discarica di fosfogessi negli anni '50 e '60 e mai bonificata. L'argine è stato realizzato nei primi anni 2000 proprio per evitare il deflusso in laguna di acque inquinate dai fosfogessi con rilascio di gas radon(*). Non è chiaro se gli ostacoli che impediscono questa soluzione siano solo burocratici (normativa sulle aree inquinate) o anche sostanziali (rischi sanitari per il transito di pedoni e ciclisti vicino ad aree inquinate, ma anche la via dell'Idraulica e la SR 11 corrono a pochi metri da queste aree e da acquitrini potenzialmente inquinati) o di proprietà (l'area dei Pili appartiene a Luigi Brugnaro attuale sindaco di Venezia).
  4. Ciclabile dal parco di San Giuliano alla nascente ciclabile lato sud: il restringimento della sede stradale-tranviaria ha reso di fatto impraticabile/molto pericoloso al ciclista l'attuale viadotto stradale; la soluzione ottimale sarebbe un nuovo ponte ciclopedonale come quello sulla rotonda di San Giuliano, che dal parco porti sulla riva a nord della ferrovia e quindi con un sottopassaggio ai Pili e alla ciclabile a sud del ponte. Un tale progetto era stato presentato ma è rimasto nel cassetto.

Collegamenti e fonti

Il 21 dicembre 2012 il comune di Venezia aveva presentato un più modesto progetto per un collegamento ciclabile da Mestre a Venezia, nel quale la passerella a doppio senso era limitata solo alle ultime centinaia di metri dove c'era uno stretto budello tra balaustra e guardrail. I lavori sono iniziati solo a fine 2014 con l'asfaltatura e illuminazione del marciapiede, che dovrà funzionare a doppio senso, mentre è aperto il cantiere per la passerella. Del tratto Vega-Ponte, senza il quale l'intero progetto non ha alcun senso, e in particolare è impossibile nel verso da Venezia, ancora nessuna traccia. X
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Nel 1994 quando mi trasferii a Venezia da Roma, c'era una corsia ciclabile all'altezza del Vega (Fiera di Venezia) poi alcuni tratti su stradine lungo il porto, infine dalla fine di via dell'Idraulica, circa 750 m sulla SR 11 in mezzo a un traffico pesantissimo e lanciato ad alta velocità prima di arrivare all'imbocco del ponte, dove c'era già una corsia ciclabile ricavata sul vecchio marciapiede. Nel verso opposto da Venezia a Mestre situazione simile perché il primo tratto da piazzale Roma alla ciclabile sul ponte è più lungo e con diversi punti critici e piuttosto pericolosi, mentre alla fine del ponte ci si ritrova sulla SR 11 nonostante sulla destra ci sia una spazio tra la ferrovia e la strada che potrebbe benissimo ospitare una ciclabile.

X Il gas radon è un gas di origine naturale debolmente radioattivo, considerato responsabile di circa il 5% dei morti di cancro in Italia (il rimanente 95% è dovuto al fumo di sigaretta); in piccole quantità è presente dappertutto, in quantità maggiore nelle regioni con rocce vulcaniche come il tufo che emettono naturalmente radon, come nella provincia di Viterbo dove il livello di gas radon è al di sopra della media. È considerato pericoloso soprattutto quando si accumula in ambienti chiusi.