Da ferrovie a ciclovie
Nel dopoguerra soprattutto tra gli anni Cinquanta e Sessanta molte ferrovie locali, per lo più a un solo binario, furono dismesse e abbandonate alle ortiche sotto la spinta del boom dell'automobile e le pressioni della lobby automobilistica-petrolifera (o per dirla in altro modo della crescente dittatura dell'automobile).
A partire dagli anni Ottanta e Novanta ha cominciato a diffondersi l'idea di utilizzare il sedime di queste ferrovie per realizzare piste ciclabili. Sono sempre più numerose le piste ciclabili realizzate su questi tracciati. In Italia segnalo le piste che conosco per averle provate personalmente:
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Lunga via delle Dolomiti, realizzata a partire dal 2003 sul tracciato della vecchia ferrovia delle Dolomiti, dismessa negli anni Sessanta; con la realizzazione degli ultimi tratti vicino a Cortina nel 2012 è ormai completa al 99%.
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Ciclovia Mantova-Peschiera, realizzata sul sedime della vecchia ferrovia omonima; completa al 100%.
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Ciclovia Alpe-Adria tra Carnia e Tarvisio, realizzata sul sedime della vecchia ferrovia pontebbana, dismessa nel 2001, quando fu realizzata la nuova ferrovia a doppio binario e prevalentemente in galleria. Ancora incompleta e con molte interruzioni.
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Ciclabile Tarvisio-Jesenice, realizzata sul tracciato della vecchia ferrovia Rudolfiana(*) Tarvisio-Lubiana dismessa nel tratto Tarvisio-Jesenice. Realizzata fino a Mojstrana, ancora sulla carta nell'ultimo tratto.
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Ciclovia Treviso-Ostiglia, realizzata sul tracciato della vecchia ferrovia omonima; il progetto di recupero caldeggiato dalla FIAB e da molte associazioni locali, è stato completato nelle province di Treviso e Padova (2014-2017), e in parte nella provincia di Vicenza (2021) fino alla rotatoria di Colzé; sul resto del percorso realizzati solo alcuni segmenti sconnessi, gli altri ancora sulla carta.
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Ciclovia Vicenza-Noventa Vicentina, corre sul tracciato della vecchia ferrovia Vicenza-Montagnana; il primo tratto da Vicenza a Longare esiste da molti anni, nel 2012 il percorso è stato completato fino a Noventa.
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Ciclabile parenzana, corre sul tracciato della vecchia ferrovia asburgica a scartamento ridotto Trieste-Parenzo, inaugurata nel 1902 e dismessa nel 1934.
Fonti bibliografiche e collegamenti esterni
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Giulia Cortesi e Umberto Rovaldi, Dalle rotaie alle bici, Milano 2011, FIAB Centrostudi.
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L'aggettivo Rudolfiano si riferisce al fatto che la ferrovia fu realizzata nel 1870 dalla Kaiserlich-königliche privilegierte Kronprinz Rudolf-Bahn Gesellschaft società ferroviaria del Principe Rodolfo d'Absburgo, figlio dell'Imperatore Francesco Giuseppe.
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