Un itinerario questo inserito nella Ciclovia Alpe Adria che percorre il Canale del ferro che poi altro non è che la vallata del fiume Fella, che arrivato a Carnia sbocca nel Tagliamento. Carnia è frazione del comune di Venzone dove si conclude questo percorso.
Luogo di partenza la stazione di Pontebba. Si prende la strada dietro la stazione o quella davanti, e si va verso Carnia. Si segue la strada principale di Pontebba e poco dopo l'uscita dal paese, si trova sulla destra segnalata da una freccia, una ripida salita che porta alla pista ciclabile, che è asfaltata e in buone condizioni.
Si corre sulla ciclabile e quindi sul sedime della vecchia ferrovia pontebbana abbandonata nel 2001, che corre a mezza costa con spettacolari viste sulla valle del fiume Fella, che in questo tratto ha il nome di «Canale del ferro». Un nome che pare risalga all'antichità romana e che ricorda che per questa valle passava un importante commercio di questo metallo.
Ci sono ancora diverse interruzioni sulla pista; spesso si deve scendere sulla strada sottostante con una scala e risalire con un'altra.
Al mio primo e finora ultimo passaggio la pista si interrompeva bruscamente poco prima dell'abitato di Chiusaforte per una frana che ha invaso tutta la pista e parte della sottostante strada statale 13. Una freccia a sinistra suggerisce al ciclista di utilizzare un sentiero in ripida discesa per raggiungere la strada. Il primo tratto è molto ripido e con fondo sdrucciolevole, qualcuno ha legato alla bell'e meglio una corda tra un albero e una radice che dovrebbe aiutare il ciclista a mantenersi in equilibrio.
Vedo alcuni ciclisti che si mettono la bici in spalla e scendono acrobaticamente aggrappandosi alla fune e a qualche arbusto. Dopo aver provato a fare il primo tratto senza bici in spalla ed essere quasi scivolato ai primi passi, decido di tornare indietro fino alla prima stazione della vecchia ferrovia e di qui ridiscendere sulle strade ordinarie. In questa occasione constato il principale problema della pista e cioè la scarsità di collegamenti con la rete stradale ordinaria. Devo infatti ritornare fino alla stazione di Dogna dove l'unico collegamento con il paese è dato da una scalinata in discesa, sicuramente più tranquillizzante del dirupo di Chiusaforte.
Ritornato al punto della frana lungo la statale passo il paese di Chiusaforte e da qui si risale alla vecchia stazione dove si ritrova la pista ciclabile di nuovo integra e asfaltata.
Il resto della pista è tutto asfaltato e in buone condizione fino a Resiutta dove sullo spiazzo della vecchia stazione ferroviaria la pista finisce bruscamente; si prosegue su sterrato e sulla destra si trova la via Roma che dopo poche centinaia di metri ci riconduce sulla statale. Il tratto ciclabile è definitivamente finito, dalla statale si vede sulla sinistra in alto la vecchia ferrovia ormai invasa dalla vegetazione; chissà quando anche questo tratto verrà recuperato!
La statale è larga con due corsie ai lati che il ciclista può sfruttare per pedalare in relativa sicurezza; il traffico è peraltro abbastanza scarso fino a Carnia dove la valle si apre e il fiume Fella sfocia nel Tagliamento.
Dopo Carnia si prosegue fino a Venzone, paese che conserva le antiche mura e il suo aspetto medioevale tanto da essere considerato monumento nazionale. In realtà il paese fu quasi completamente distrutto dal terremoto del Friuli del 1976 e poi ricostruito com'era dov'era.
Interessante la centrale piazza con il municipio, le case di stile gotico veneziano e naturalmente la cinta muraria. Molto visibile il palazzo della lavanda, annunciato da un fortissimo profumo di lavanda che esce dal negozio dove si vende appunto al "Lavanda di Venzone" come prodotto tipico del paese. Alcune fonti però affermano che si tratta di prodotti di origine cinese, e insomma si tratterebbe più che altro di una operazione commerciale.
A Venzone c'è una stazione FS sulla linea Tarvisio-Udine; i treni non sono molto frequenti, ma portano quasi tutti le bici.
Il Canal del ferro da Pontebba a Venzone |