Questa terza tappa è quella del passaggio dalla Germania alla Danimarca, passaggio che impone l'uso del ferry Puttgarden-Rødbyhavn, non essendo io attrezzato per pedalare sulle acque. La tappa quindi si compone di due semitappe di chilometraggio simile: la prima tedesca da Gremersdorf a Puttgarden, e la seconda danese da Rødbyhavn a Sakskøbing.
Partenza quindi da Gremersdorf la mattina alle 8, pedalo tra campi, colline e mulini a vento, qualche km a sud del mare, fino al grande faro che domina Heiligenhafen. Di qui si scende verso Grossenbrode e poi ci si dirige verso il ponte che collega la terraferma all'isola di Fehmarn. La carta segnala che il ponte ha una corsia ciclabile di fortuna (Behelfsradweg) larga solo 1,55 m e di spingere la bici a mano. Arrivato al ponte in effetti per accedere alla corsia di fortuna bisogna passare uno sgangherato cancelletto in una posizione ancora lontana dal ponte vero e proprio. Farsi tanti chilometri a piedi? Nessun ciclista o pedone in vista e allora risalgo in bici e pedalo fin sul ponte e oltre. Dopo il ponte la corsia si allontana dalla strada e scende fino a confluire su un vialetto alberato dal quale si ha una bella vista del ponte.
La traversata dell'isola di Fehmarn fino a Puttgarden mi crea inizialmente qualche problema; la carta Radweit propone un itinerario molto zigzagante a ovest e un altro che passa per Burg principale paese dell'isola ed io commetto l'errore di voler seguire questo secondo indicato anche da frecce locali; per seguire questa segnaletica locale finisco su una stradaccia sterrata che mi porta alla periferia sud di Burg, sul mare; di qui risalgo verso nord per altre strade finendo nel centro di Burg intasato da traffico vacanziero. Alla fine ritrovo una corsia ciclabile sulla strada per Puttgarden dove arrivo finalmente nonostante tutto un po' in anticipo rispetto all'orario previsto (le 11).
Mi dirigo alla biglietteria passeggeri della Scandinavian lines dove però mi dicono che come ciclista devo tornare indietro e passare il casello autostradale insieme ad auto e moto; una convivenza poco felice, e che mi condanna a inserirmi tra le colonne di auto e moto in attesa di imbarco. Attesa che si protrae fin quasi a mezzogiorno quando finalmente mi autorizzano a entrare in coda al ferry ormai pieno, legando la bici in un posto in realtà destinato alle moto.
Si parte subito, viene alzata la rampa di accesso chiudendoci dentro un poco piacevole antro pieno di auto e tir; una scaletta conduce ai ponti superiori dove c'è una specie di bazar galleggiante: negozi, ristoranti, self-service, minimarket ...
La traversata dura 40 minuti, e si conclude nel porto di Rødbyhavn. Sbarco quasi per ultimo esco subito dall'autostrada e con il solo aiuto di una carta stradale ma non ciclabile e della mappa del mio GPS, devo trovare una strada ciclabile per il paese di Sakskøbing dove ho prenotato l'albergo.
L'impresa è meno difficile del temuto: trovo subito una tranquilla strada locale con tanto di pista ciclabile a doppia corsia sulla sinistra e in alternativa una ciclabile sterrata per Maribo. Opto per la prima, che per la verità non arriva a Maribo, ma mi costringe a qualche passaggio su strade locali. Alla fine arrivo a Maribo, ne approfitto per far rifornimento di corone danesi. La Danimarca infatti pur facendo parte della UE non ha aderito all'euro e continua ad usare la sua vecchia valuta. Ora il governo danese sembra deciso ad adottare l'euro, indicendo un referendum entro il 2011, ma nell'attesa c'è viaggiare in Danimarca comporta questo piccolo problema valutario.
Da Maribo a Saksköbing non sembra esserci un vero itinerario ciclabile diretto, non resta che prendere la strada regionale che ha comunque due strette corsie ciclabili ai lati.
Quando arrivo a Saksköbing intorno alle 15 trovo subito l'albergo e curiosamente nello stesso momento compare la banda del paese tra squilli di tromba e rullar di tamburi; non sono ovviamente venuti ad accogliermi, c'è una festa di paese oggi, mi spiega la ragazza dell'albergo. In effetti nelle strade che convergono sulla piazza centrale ci sono lunghe tavolate che la sera si riempiranno di gente per una gran mangiata e bevuta di birra naturalmente. La birra danese è considerata una delle migliori del mondo.