Partenza il 6 agosto intorno alle 8:30; la tappa avrebbe dovuto essere fino ad Heiligenhafen, ma non avendo trovato alberghi prenotabili on-line ho ripiegato su Gremersdorf piccolo villaggio 5 km a sud. L'inizio della tappa si snoda nell'area urbana di Lubecca, molto estesa in confronto al piccolo centro storico. Anche oggi seguo le indicazioni della carta Radweit per il collegamento Lubecca-Puttgarden. Si attraversa quindi il sobborgo di Bad Schwartau e qui decido in base alla carta regionale decido per una variante, dirigersi verso il mar Baltico, passando per il bel borgo di Ratekau, fare un pezzo di lungomare e quindi arrivati a Neustadt puntare a Nord.
Idea non del tutto felice: avvicinandosi al mare ci si ritrova in mezzo ad una quasi nebbia e l'umido è fastidioso. Arrivato a Scharbeutz mi ritrovo in una classica località balneare piuttosto affollata e trafficata; lungo il mare vi è comunque una passeggiata affiancata a una ciclabile, e per fortuna nel frattempo la nebbia si è alzata e torna a splendere il sole.
A Sierksdorf, altra località balneare si devia a sinistra per una strada interna e si raggiunge Neustadt, centro principale di questa regione (Ost Holstein = Holstein orientale). Parecchio traffico in centro ma qui una stradina che passa davanti al solito gelataio italiano (chissà perché in Germania i gelati si chiamano quasi sempre Venezia).
Qui ci si trova a fiancheggiare su una stradina ciclopedonale un bel lago; in lontananza si vede un gran numero di uccelli bianchi in acqua. I soliti gabbiani? No, con il teleobiettivo riesco a riconoscere che si tratta di cigni; anche i cigni sono ormai comuni anche in Italia ma non in queste quantità enormi. Del resto la vicina Danimarca ha per simbolo proprio il cigno.
Dopo Neustadt pedalo verso nord fino alla città di Oldenburg in Holstein, ultimo centro importante prima di arrivare a Gremersdorf.
E alla fine per stradine locali arrivo a Gremersdorf da Ovest (con un po' di vento da Est a rallentarmi), l'albergo lo si vede subito si trova sulla strada federale che divide in due il villaggio. È ancora presto e prima di prendere la camera, faccio un giro del paese, ci vuole ben poco, sono poche case e terreni agricoli, nessuno in giro, nessun negozio, solo una specie di tabaccaio accanto all'albergo, dove finalmente prendo la camera.
Ad Heiligenhafen non rinuncio però: dopo tre ore di riposo, esco con la bici più leggera per l'assenza delle borse, e, evitando di prendere la strada federale trafficatissima, seguo una stradina locale molto tranquilla (e con pista ciclabile a lato!) fino a un bivio che con una breve salita sul crinale che nasconde la città e seguente discesa mi porta in questo porto sul mar Baltico; dal classico aspetto, barche e pescherecci in acqua, ristoranti all'aperto con le classiche tavolate, piccole rivendite di pesce fritto o in polpetta, un po' di gente in giro. Trovo il modo di mangiare un panino con polpetta di pesce (tipica regionale sembra) e un gelato, trovo anche un supermercato dove rifornirmi di barrette energetiche per il giorno dopo, e quindi ritorno all'albergo con il vento a favore. Alla fine anche Heiligenhafen è stata toccata dal mio viaggio.
