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Roma, caput mundi celebrata come una delle città più belle del mondo e più ricche di opere d'arte, nel dopoguerra si è conquistata una solida fama di città dal traffico infernale, perpetui ingorghi, strade ovunque infestate da auto e moto in movimento e in sosta in doppia e tripla fila.
Friedrich Nietzche la aveva definita luogo più indecoroso del mondo, naturale invettiva del figlio di un pastore protestante contro la città del papa, ma quella definizione torna alla mente quando arrivando nella città eterna ci si trova immersi in un mare di auto, moto e immondezza a cielo aperto, e non è quest'ultima la più infestante, ingombrante e ammorbante.
In una simile situazione circolare in bici diventa una sfida apparentemente impossibile, quasi come lanciarsi contro i mulini a vento, eppure qualcosa si sta lentamente muovendo in questo verso.
I tentativi di introdurre piste ciclabili a Roma ebbero inizio intorno al 1990 ad opera della giunta Carraro; di rilievo la pista lungo il Tevere, con qualche diramazione su viale Angelico e su viale delle Belle Arti.
Questo buon inizio non ebbe purtroppo alcun seguito proprio con quel sindaco che aveva allora il nome di verde, ma che di quell'aggettivo si sbarazzò presto come di cosa imbarazzante e sconveniente, preoccupandosi solo di costruire nuovi sottopassaggi autostradali e megaparcheggi giubilari.
Con la giunta Veltroni vi fu un pur limitato rilancio delle piste ciclabili: nuove piste furono realizzate lungo viale delle Milizie, via Cicerone, viale Tiziano, Villa Ada, viale Togliatti; inoltre fu sistemata a pista ciclopedonale la banchina lungo il Tevere così che oggi è possibile pedalare in bici lungo il Tevere da Castel Giubileo a Nord fino all'EUR e a Settecamini (GRA). Non c'è ancora una vera rete di piste ciclabili come in tante città della Mitteleuropa, ma qualche primo timido passo avanti lo si sta facendo.
In definitiva circolare in bici per Roma richiede molta destrezza, pazienza e ovviamente un'accurata conoscenza delle sue strade; sfruttando le stradine nei parchi come Villa Borghese, si riescono a costruire itinerari [molto] relativamente ciclabili anche in centro; e questo vale soprattutto di domenica quando p.es. viene chiusa al traffico motoristico la via dei Fori Imperiali e diventa possibile raggiungere il Palatino e il Colosseo in tutta tranquillità.
Nel novembre 2017 è arrivato a Roma OBike uno dei sistemi di noleggio di biciclette a flusso libero nato a Singapore; il servizio funziona nei municipi I e II (centro storico, grosso modo entro la via Olimpica); di fatto si può pedalare per tutta la città entro il grande raccordo, ma poi la bici andrebbe riportata nei due municipi. Un altro operatore equivalente Go Bee Bike era arrivato a Roma ma ha poi sospeso il servizio dal 15 febbraio lamentando i frequenti atti di vandalismo ai danni delle bici lasciate per strada. La situazione e le prospettive di questo servizio sono ancora molto fluide
Rastrelliere o altri sistemi per posteggiare la bici sono estremamente rari a Roma; il ciclista nella maggior parte dei casi deve arrangiarsi legando la bici a pali o a ringhiere.
Il numero di ciclisti urbani a Roma è molto aumentato negli ultimi anni, anche se il traffico caotico e le salitelle della città dei sette colli uniti alla proverbiale pigrizia dei romani continuano a frenare questa crescita. è ancora radicata l'idea che la bici sia solo uno strumento per la passeggiata domenicale.
Ultima visita il 2018-03-07