Con l'adozione dell'orario cadenzato il 15 dicembre 2013 la regione Veneto ha immesso in servizio nella flotta Trenitalia questi nuovi modelli Stadler ETR 343/360, molto simili a quelli usati già da Sistemi Territoriali (ferrovia locale proprietà della regione Veneto) sulla linea Venezia-Adria. Il treno è costruito dalla ditta svizzera Stadler, modello FLIRT, ed è articolato in diverse unità componibili.
Questo treno era probabilmente il migliore in assoluto tra quelli in circolazione in Italia per quanto riguarda il trasporto della bici; purtroppo con le modifiche introdotte nel 2017-18 non è più così, le cose sono peggiorate in notevole misura.
Non restava che sperare che questi nuovi treni si diffondessero presto sostituendo via via altri convogli meno amichevoli per il ciclista.
Aggiornamento gen 2018: purtroppo non solo questi treni non si sono diffusi ulteriormente, ma ultimamente sono stati notevolmente peggiorati, aggiungendo ganci a soffitto e guide; per di più i capotreno obbligano i ciclisti ad appendere le bici, non sembra più consentito appoggiare le bici come era prima; in conclusione il ciclista è costretto a scaricare la bici da eventuali borse e cestini, ad appendere la bici in verticale su un treno in moto, con il rischio di urtare altri passeggeri e di fare danni. Il sistema delle bici appese può andar bene in vani riservati come sui treni Vivalto o sui vecchi vicinali; è assurdo e pericoloso farlo in vani aperti al passaggio dei viaggiatori.
Da rilevare una sorprendente mancanza in questi treni nuovissimi: nessuna traccia di quelle prese elettriche molto utili per ricaricare portatili, smartphone e cellulari che erano ormai diventate normali sugli ultimi modelli come Vivalto e Minuetto ed è quindi tanto più sorprendente. Non sono in grado di dire se la cosa sia dovuta ad avarizia o a diffidenza; forse ci sono stati episodi di abusi o di vandalismi? Peccato però che a farne le spese siano i viaggiatori corretti.