Questa carrozza semipilota per treni vicinali risale agli anni Ottanta, un veicolo a dir poco ben riuscito e fortunato, visto che è ancora in servizio dopo un trentennio e il più frequentemente usato per il trasporto della bici sul treno. Il vano bici altro non è che il vecchio ufficio postale in movimento che le poste abbandonarono ben presto preferendo usare propri furgoni.
Da diversi anni questa vettura è usata insieme a carrozze MDVC o MDVE(*) e al locomotore E-464 per formare i treni regionali o regionali veloci.
L'accesso al treno è di media difficoltà; occorre salire due o tre gradini a seconda che il marciapiede sia rialzato o ancora basso. Una volta nel vestibolo, si deve passare una porta a chiusura automatica piuttosto scomoda per entrare nel vano bici. Questo ha in genere una serie di ganci a soffitto al quale si devono appendere le bici; ci sono ancora in circolazione vani bici senza ganci, dove il ciclista deve appoggiare la bici alle pareti, e legarla in qualche modo, usando funi elastiche o simili.
Nella versione originale i ganci al soffitto erano 6, nella carrozza rimessa a nuovo sono solo 3. Comunque in caso di affluenza elevata si riescono a stipare anche 10-15 bici, con qualche problema nel momento in cui un ciclista deve estrarre la sua bici per scendere.
In alcune carrozze semipilota rinnovate la porta di passaggio dal vestibolo al vano bici è ora di tipo saloon cosa che rende un po' meno scomodo l'accesso.