La Cechia (per qualche motivo in italiano il nome Cechia adottato in molte altre lingue, come il tedesco Tschechien, è usato molto poco e si continua a preferire il più ingombrante nome ufficiale: Repubblica Ceca), nata nel 1993 dalla scissione della Cecoslovacchia a sua volta nata dopo la grande guerra unendo due parti dello smembrato impero austro-ungarico, sta cercando di costruire una rete di piste ciclabili a somiglianza di quelle delle confinanti Germania e Austria.
Esiste già una discreta cartografia e una discreta segnaletica (segnali gialli o bianchi), il problema è che spesso le piste segnalate come ciclabili ... sono in realtà sentieri o stradine dal fondo sconnesso, che forse si inserirebbero bene nell'inferno del Nord che i ciclisti professionisti affrontano ogni anno alla Parigi-Roubaix.
Chi vuole visitare questo paese in bici, a meno che non sia un patito della mountain-bike spinta, farà quindi meglio a usare le strade locali e secondarie che sono per lo più pochissimo trafficate, piuttosto che le piste segnalate come ciclabili. Le carte ciclabili da me usate non fanno differenza tra le piste asfaltate o comunque scorrevoli e le piste fatte di pavè o di sabbia.
Un itinerario di particolare interesse paesistico da me provato è quello che da Praga corre lungo la Moldava (su piste molto molto sconnesse) fino alla confluenza nell'Elba vicino alla bella città di Melnik; di qui seguendo l'Elba su strade a basso traffico e dopo Decin su pista ciclabile si raggiunge la Germania fino a Dresda.
Gli itinerari ciclabili sono segnalati con cartelli per lo più di colore giallo o bianco. Esiste una discreta cartografia ciclabile; in particolare la ShoCart è una carta al 75000 che copre l'interro territorio ceco.