Agli inizi degli anni '90 fu costruita la prima vera pista ciclabile a Roma, ricavata sull'argine del Tevere da Ponte Milvio fino al G.R.A. tra Castel Giubileo e Labaro a Nord e a sud dal ponte della Magliana al G.R.A. a Mezzocamino.
La pista era inizialmente delimitata per tutta la sua lunghezza da una staccionata di legno che nel giro di qualche anno cadde a pezzi fino a essere del tutto rimossa. Il fondo è asfaltato e verniciato di rosso secondo una convenzione (rosso = riservato a pedoni e ciclisti) abbastanza diffusa.
Si può iniziare dal piazzale di ponte Milvio dove inizia il viale di Tor di Quinto; una scalinata dalla pendenza dolce porta al primo tratto della pista che corre sull'argine del fiume al di sopra del livello dei lungotevere; poche centinaia di metri e si è costretti a ridiscendere sul marciapiede per passare sotto al ponte Flaminio; subito dopo si risale sulla pista e si continua lungo il Tevere; a ogni incrocio con strade motorizzate si deve uscire e rientrare sulla pista attraverso stretti cancelletti.
Nel primo tratto si ha una bella vista sull'ippodromo di Tor di Quinto al quale si gira tutto intorno; sulla destra gli impianti sportivi dell'Acqua Acetosa; si sottopassa poi la via Olimpica e si arriva nelle vicinanze di una stazione della ferrovia Roma Nord (via Vitorchiano); qui si passa un ponte che è da un anno chiuso con transenne, probabilmente per problemi statici, e non si vede traccia di lavori di restauri: un brutto segnale dello stato di degrado e abbandono nel quale la pista è caduta negli ultimi anni; nel tratto successivo si seguono le anse del Tevere girando intorno a un grande impianto di smaltimento delle fogne incontrando odori non proprio piacevoli; si prosegue poi con panorami decisamente più gradevoli per la zona di Grottarossa vicino ai nuovi studi della RAI; alla fine la pista si conclude con un cancelletto proprio sotto il ponte sul Tevere del grande raccordo.
Sotto il ponte del G.R.A. è sin dal 2008 pronta una pista ciclabile che consentirebbe di passare dall'altra parte del Tevere; nel 2008 ebbi l'occasione di percorrerla (passando oltre qualche sgangherata transenna ...) e la pista era agibile e in ottime condizioni. E ancora oggi (dicembre 2009) la pista è chiusa al passaggio dei ciclisti e questa volta con un cancello serrato da un robusto lucchetto; attraverso la grata la pista appare tuttora perfettamente agibile e non si comprendono i motivi di questa serrata; messo insieme alla chiusura del ponte presso via Vitorchiano, se ne ricava la sensazione di una scarsa sensibilità dell'attuale amministrazione capitolina in tema di piste ciclabili.
Rinunciando alle ciclabili si può proseguire sulla vecchia via Flaminia che si raggiunge sottopassando il GRA e arrivando alla stazione FRN di Labaro dove si sbocca sulla Flaminia; dopo pochi km si arriva a Prima Porta una popolosa borgata nota soprattutto per essere sede del più grande cimitero di Roma.
Poco prima del cimitero si è sulla via Flaminia nuova che prosegue con molti saliscendi verso Civita Castellana oppure si può scendere sulla via Tiberina che prosegue in pianura fino a Fiano Romano.