Trasporto bici in aereo
Il servizio Bici+Treno è ottimo per distanza piccole o medie, molto meno sulle lunghe distanze; i treni AV raramente hanno posto per le bici (in Italia ... mai), i treni notturni sono ormai ridotti a poche linee e non tutti riescono a dormire bene in cuccetta o vagone letto, i bagagliai aboliti, e quindi portarsi dietro la bici a grandi distanze è diventato estremamente complicato, con molti cambi treno, e difficoltà enormi a prenotare il posto su ogni treno.
Alternative? O noleggiare una bici sul posto comunque ci si arrivi, o portare la bici con l'aereo. L'aereo è osteggiato da molti ambientalisti, in quanto grande consumatore di energia e quindi di cherosene che è un combustibile fossile. Ma il trasporto aereo è comunque un mezzo di trasporto pubblico con raggio molto più ampio e risparmio di tempo tanto maggiore quanto più si va lontano. Inoltre non ha bisogno di infrastrutture come strade o ferrovie per spostarsi; e strade e ferrovie costano molto sia a livello di costruzione sia a livello di manutenzione. Forse anche per questo i prezzi non sono molto maggiori che in treno anzi spesso sono inferiori, tanto più se si prenota con largo anticipo. La vista che si ha in volo poi è uno spettacolo impagabile, che me lo fa preferire a un treno notturno o a un AV che corre in buona parte in galleria, sotto terra.
Non tutti lo sanno, ma quasi tutte le compagnie aeree ammettono il trasporto delle bici come bagaglio ingombrante (bulky baggage); le condizioni possono però variare parecchio e la cosa è piuttosto complicata. Si veda questa guida alle principali compagnie oppure la mia pagina sulle compagnie aeree. A differenza del treno viaggiare in aereo comporta molte restrizioni: controlli del peso e del numero di bagagli, controlli di polizia, necessità di imballare e smontare in parte la bici e di affidarla al personale aeroportuale, con il pericolo di danneggiamenti.
Ho portato la bici in aereo finora (luglio 2019) su 15 voli dal 2014: da Venezia a Berlino e ritorno nell'agosto 2014 con Air Berlin; da Venezia a Parigi con Air France e da Londra a Venezia con British Airways, estate 2015; da Venezia a Copenaghen con SAS, e da Berlino a Venezia con Alitalia, estate 2016; da Venezia a Berlino con easyJet e da Bruxelles a Venezia con Brussels Airlines estate 2017; da Venezia ad Amsterdam e ritorno nel maggio 2018, da Venezia a Stoccolma, da Stoccolma ad Amburgo e da Amburgo a Venezia nel giugno 2018, da Venezia a Bruxelles e ritorno nel giugno 2019. Le foto a lato con le relative didascalie documentano questi viaggi.
Qui mi limito ad alcune indicazioni generali, rimandando per maggiori informazioni ai siti web elencati a fondo pagina. Come norma generale raccomando di contattare la compagnia aerea prima di acquistare il biglietto.
Quasi tutte le compagnie aeree richiedono che la bici venga smontata e imballata in qualche misura. Solo Lufthansa ed Air Dolomiti, che di Lufthansa è partner, accettano il carico di biciclette non smontate.
Per imballare la bici ci sono queste opzioni principali:
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Pellicola estensibile: usata senza problemi o danneggiamenti in 13 voli: a) andare in bici all'aeroporto; b) smontare e imballare la bici; per maggiori dettagli vedi p.es. la mia pagina imballare la bici per l'aereo. All'arrivo rimuovere la pellicola e rimontare la bici.
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Borsone: usata solo una volta nel 2014, Venezia-Berlino, un'esperienza quanto mai spinosa e stressante, che non vorrei mai dover ripetere. Primo problema, occorre smontare più a fondo la bici (ruote, pedali, manubrio, sellino)(*) e imballare tutto in uno degli appositi borsoni che sono in commercio (vedi per esempio questa guida per smontare e imballare la bici e questa lista di sacche per bici). Dopo averla fatta pesare al check in consegnarla allo sportello bulky baggage; all'arrivo ritirare il borsone, aprirlo, rimontare la bici (esemplificato nella foto accanto).
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Cartone usa e butta: usata solo in un volo, Amsterdam-Venezia, maggio 2018, quando la KLM mi obbligò a comprarlo per 20€; protezione ideale ma con due piccoli problemi: come procurarselo alla partenza? come liberarsene all'arrivo? Alcune compagnie, come la appena ricordata KLM ad Amsterdam, li vendono in aeroporto, in sostanza è una soluzione praticabile solo a questa condizione.
Pro e contro:
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Cartone usa e butta: pro buona protezione; ottima soluzione solo se è disponibile in aeroporto; contro difficile da gestire se non è in vendita all'aeroporto; una volta nel cartone la bici è ancor più difficile da trasportare del borsone. All'arrivo poi si è costretti a buttar via un enorme cartone che forse potrebbe essere riutilizzato.
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Borsone: Soluzione ideale per ciclisti professionisti o organizzati, ma pressoché impraticabile per il cicloturista soprattutto se il viaggio finisce in città diversa e lontana da quella iniziale. Pro: miglior protezione e possibilità di inserire sacchi di indumenti, casco, ferramenta, risparmiando sul totale dei colli. contro: la bici una volta smontata perde il vantaggio di avere le ruote e diventa un bagaglio pesantissimo e difficile da trasportare. Le borse migliori sono rigide ed hanno le rotelle come una valigia e questo attenua molto il problema, ma sono molto costose, centinaia di euro, e molto pesanti e ingombranti. Una volta arrivati a destinazione poi c'è il problema critico di cosa fare con il borsone, quello tipo Decathlon, tra i più leggeri, pesa 3 kg ed è piuttosto ingombrante; quasi impraticabile e comunque scomodissimo portarselo dietro sulla bici per tutto il viaggio. Si potrebbe depositare al deposito bagagli, ma i costi sono elevati e comunque la cosa è possibile solo per un ciclo-viaggio circolare.
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Film estensibile: pro: la soluzione più semplice, veloce ed economica, soprattutto quando c'è il servizio safe bag in aeroporto che però può richiedere lo smontaggio delle due ruote, ma anche con il fai da te se si sa maneggiare un rotolo di pellicola e una chiave a brugola; contro: minor protezione della borsa o del cartone, visto che negli aeroporti i bagagli vengono trasportati in modo non controllabile dal ciclista; la compagnia aerea potrebbe non accettare questo tipo di imballaggio (finora mi è capitato solo ad Amsterdam con KLM che come sopra ricordato, mi obbligò a comprare uno scatolone di cartone). Occorre portarsi dietro il rotolo di pellicola; comunque più fattibile e meno ingombrante di un borsone o cartone.
Link utili
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Ho visto ciclisti in aeroporto imballare la bici con rotoli di pellicola tipo domopak per alimenti, reperibile in qualsiasi supermercato; quella specifica per imballo è reperibile nei negozi tecnici tipo Leroy Merlin, oppure sul web; fondamentalmente è la stessa sostanza, polietilene, e sembrerebbe proprio la stessa cosa.
Ovviamente ce ne vogliono molti metri, almeno 25÷30 per pellicola larga 45÷50 cm. Io finora ho usato solo pellicola spessa 23 μ; con la pellicola alimentare spessa 13 μ e larga 30 cm se ne dovrebbe usare in proporzione di più, almeno 40÷50 m, o anche di più se si vuole compensare il minore spessore.
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Viene spesso raccomandato di sgonfiare del tutto le gomme per evitare che scoppino; copertoni e camere aria sono dimensionati per pressioni da 2÷3 bar (gomme grosse tipo MTB) a 8÷12 bar (gomme sottili tipo corsa); andare a 10000 metri di altezza comporta una riduzione della pressione atmosferica da 1 bar a 0,25 bar; quindi se anche la stiva fosse completamente depressurizzata, e a quanto mi risulta di solito non è così, le gomme gonfiate p.es. a 4 bar andrebbero a 4,75 bar. La cosa importante è quindi evitare gomme gonfiate al massimo (indicato sul margine del copertone), e per questo basta sgonfiarle a metà (cedevoli a stringere con le dita); nessun bisogno di metterle completamente a terra. Comunque è sempre buona norma consultare la compagnia.
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In fondo a questa pagina alcuni link a servizi di imballaggio bagagli e anche biciclette.
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La richiesta più comune è di ruotare di 180° il manubrio e di smontare i pedali e rimontarli verso l'interno in modo che non sporgano. Per smontare e rimontare servono chiavi piatte e a brugola. Alcune compagnie come Air France chiedono anche di smontare la ruota anteriore e legarla al telaio.
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Un esempio: portare la bici in treno da Venezia a Berlino richiede un viaggio da 16 a 24 ore con numerosi cambi di treno. Se poi vogliamo andare a Parigi, Londra, Copenaghen o Stoccolma può diventare un viaggio di più di un giorno. Negli ultimi anni ho dovuto più volte rinunciare a un viaggio perché era impossibile trovare una combinazione con posti bici liberi su tutti i treni. Se poi vogliamo andare oltre oceano l'opzione treno è esclusa in partenza.
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Da Venezia esistono solo collegamenti diretti con posti bici con Monaco di Baviera, Vienna e Ginevra ma i posti sono limitati e occorre prenotare con molto anticipo. La situazione nelle altre città italiane non è diversa, per lo più peggiore.