Indicazioni dettagliate sul percorso sono ricavabili dall'altimetria (ultima figura della galleria), dalle didascalie delle singole foto e dalla planimetria “Google Map”, in basso a destra, che può essere ingrandita a piacere. Facendo doppio clic sulle foto è possibile visualizzarle alla massima risoluzione.
Descrizione del percorso
Un itinerario ciclabile solo nel senso che la maggior parte delle strade percorse è a basso traffico; nella Tuscia viterbese non ho visto neanche un metro di pista ciclabile; ed è anche difficile trovare molti metri consecutivi di strada pianeggiante!
Il percorso proposto qui parte dalla stazione ferroviaria di Montefiascone per concludersi in quella di Attigliano sulla vecchia linea Firenze-Roma. Percorso in questo verso è prevalentemente in discesa, ovviamente si può percorrere anche in verso contrario ma con una prevalenza di salite (alcune piuttosto ripide nell'attraversamento di Bomarzo).
Partenza dunque dalla stazione di Montefiascone che per la verità si trova qualche km a valle della città nota soprattutto per il vino Est Est Est. Usciti dalla stazione si è costretti a risalire verso il paese, a girare a sinistra fino a prendere la via Cassia e a percorrerne qualche centinaio di metri in discesa fino al bivio per la strada Ombrone che scende verso l'Acqua rossa. Questa strada sulla carta è tutta in discesa e poco trafficata, in realtà si è rivelata uno dei tratti meno ciclabili del percorso; infatti il fondo stradale è fortemente sconnesso, l'asfalto si è sgretolato soprattutto ai lati della strada, cosa che fa ballare pericolosamente la bici; e il traffico è relativamente scarso ma comunque sufficiente a costringere il ciclista sul lato destro della strada che è proprio quello in peggiori condizioni.
Arrivati alla fine della discesa ci si trova sulla trafficata strada Teverina che da Viterbo conduce verso il nord della provincia; giriamo a destra e la percorriamo per qualche centinaio di metri fino al bivio per Ferento, sulla sinistra; in un paio di km raggiungiamo le rovine di questa antica città etrusca, della quale restano oggi poche rovine, ben conservato solo il teatro romano che viene ancora usato per spettacoli musicali estivi; purtroppo non c'è invece alcuna possibilità di visita turistica; di giorno ho trovato il teatro chiuso a chiave e completamente deserto. Peccato.
La strada finisce poco oltre trasformandosi in un sentiero. Torniamo indietro fino alla Teverina e giriamo a sinistra, qualche centinaio di metri fino a un nuovo incrocio: a destra c'è il ristorante dell'Acqua rossa al quale da poco si è aggiunto un moderno e confortevole albergo con piscina. A sinistra troviamo invece la strada di Pian del Cerro, nota anche come strada dell'Acqua rossa, che conduce a Bagnaia. Il nome è dovuto alla sorgente di acqua ferrugginosa che si trova nelle vicinanze.
Nel luglio 2010 questa strada è interrotta per lavori al sovrappasso sulla superstrada per Orte. Di solito il ciclista e il pedone possono passare seppure in mezzo alla sabbia, ma questo ovviamente non può essere garantito dati i lavori in corso.
Superato il cantiere si attraversa la strada dell'Acqua bianca e si prosegue fino a Bagnaia, storico sobborgo di Viterbo. Qui ci immettiamo sulla vecchia strada ortana in direzione di Orte. La strada passa sotto la ferrovia e poi risale verso la località il Pallone in comune di Vitorchiano. Qui sulla sinistra una strada in discesa porta al paese di Vitorchiano; il vecchio borgo medioevale può meritare una deviazione se c'è il tempo.
Fino al Pallone il traffico è modesto ma comunque presente; dopo il Pallone la strada diventa praticamente deserta e questo aggiunto al fatto che è quasi tutta in discesa ne fa il tratto più tranquillo e ciclabile del percorso.
Lasciamo l'ortana al bivio per Bomarzo; qui una discesa seguita da una salita e da una nuova discesa con tratti molto ripidi sul paese di Bomarzo; subito dopo il paese un bivio sulla sinistra ci porta al Parco dei mostri che merita comunque una visita se c'è il tempo (almeno 45-60 minuti); il parco deve il suo nome alle statue di esseri mostruosi e fantastici che lo popolano.
Dal parco dei mostri si torna sulla strada principale e si riprende la discesa che ci porta alla fine a un ponte sul Tevere; subito dopo il paese di Attigliano dove c'è una stazione sulla vecchia linea ferroviaria Firenze-Roma. Qui passano treni regionali che prevedono quasi tutti il trasporto bici.