Dal Manifesto del Futurismo di F.T.Marinetti |
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Se è vero che ne uccidono ormai più auto e moto che le guerre, è al tempo stesso vero che auto e moto sono diventate una delle principali cause di guerra.
Le ultime guerre da quella del Golfo del 1991 a quelle dell'Afghanistan nel 2001 e in Iraq nel 2003 sono state in effetti car-wars, guerre che avevano tra i principali moventi il tentativo USA di mettere sotto controllo le grandi aree petrolifere del pianeta in modo da poter saziare la sempre maggior richiesta di petrolio da parte dei milioni di motoristi che infestano le strade degli USA e del mondo.
La dipendenza dalle automobili e dai motori è fin troppo evidente nel mondo occidentale e non solo occidentale: automobilisti e motociclisti sono, il più delle volte per loro stessa ammissione, incapaci di vivere senza la loro dose di auto o moto quotidiana; divenuti in qualche modo simili ad appendici carnose della propria automobile sono ormai veri e propri tossico-dipendenti, anzi più propriamente benzino-dipendenti.
La stretta parentela tra il mito dell'automobile e quello della guerra erano del resto già chiaramente espresse nel manifesto del futurismo di F.T.Marinetti.
Fino all'inizio del Novecento in Cina il 90% della popolazione era dedito all'oppio, e la Cina combatteva guerre dell'oppio per soddisfare la richiesta di una popolazione drogata. Oggi gli USA combattono le car-wars per mettere sotto controllo le principali risorse petrolifere mondiali, strategicamente vitali per soddisfare le richieste di una popolazione e di un economia sempre più drogate da petrolio e motori.