Dolo, alt. 7 m s.l.m. (staz. ferroviaria a Dolo sulla linea Venezia-Padova circa 5 km a Nord.) - La villa si trova sull'Itinerario ciclabile del Brenta in via Brenta Bassa 41.


La famiglia vicentina dei Ferretti entrò già nel XV secolo a far parte del patriziato veneziano. Tra il 1596 e il 1600 Vincenzo Scamozzi realizzò questa villa per Gerolamo Ferretti come dimora ideale per controllare la sua tenuta di campagna.

La villa sorge tra il naviglio del Brenta e la via Brenta Bassa che corre a sud del naviglio. L'edificio è su due piani, la facciata sul canale e quella sulla strada sono praticamente uguali; entrambe hanno dodici lesene ioniche che delimitano 11 finestre; le quattro lesene centrali sono sopraelevate di un mezzanino e sormontate da un timpano che verso la strada ha al centro lo stemma dei Ferretti affiancato da due angeli. La facciata sul canale ha sul tetto quattro pinnacoli di epoca successiva.

La facciata verso la strada appare in buone condizioni, quella verso il canale ha l'intonaco piuttosto degradato. L'interno della villa che in origine ricalcava quello di un palazzo veneziano con una monumentale sala di ingresso su due piani, fu radicalmente modificato per i vari cambi di uso della villa. Sulla destra della villa un basso caseggiato che serviva in parte da deposito agricolo e in parte da foresteria per gli ospiti.

Dalla parte della strada la villa è preceduta da un cortile e dal cancello di ingresso. Dietro e accanto la villa un vasto parco oggi aperto al pubblico.

La villa ha subito diverse vicissitudini: nell'Ottocento passò ai Mocenigo; nel Novecento fu adibita a rifugio per sfollati durante la II guerra mondiale, poi riscattata dalla Montedison e in seguito dalla provincia di Venezia che la riattò a sede di una scuola. Oggi è sede dell'agenzia servizi educativi delle province di Venezia e Treviso nell'ambito dell'ENAIP (Ente Nazionale ACLI per l'Istruzione Professionale).