Un itinerario in buona parte su sterrato, tra Portegrandi e Caposile correva su un sentiero da mountain-bike, che è stato pavimentato in questo tratto nel 2017 ed è ora percorribile senza particolari difficoltà. Partendo da Quarto d'Altino seguendo il Sile, e poi costeggiando la laguna, raggiunge il corso del Piave vecchio fino a San Dona' di Piave (o viceversa).

Partenza dalla stazione di Quarto d'Altino, dal sottopassaggio si sbuca accanto all'Hotel Crown Plaza e si svolta a sinistra per una pista ciclabile; poche centinaia di metri, si traversa la strada e poco dopo si trova sulla destra la via Claudia Augusta che è qui un lungo rettilineo verso Altino; prima di arrivare ad Altino però si è costretti a svoltare a destra e si imbocca una pista ciclopedonale lungo il fiume Zero, dal fondo sterrato ma pedalabile (in effetti si vedono tracce d'asfalto qua e là).

La pista segue tortuosamente lo Zero, fino a confluire sulla strada per Altino; proprio allo sbocco su questa ci si trova di fronte al nuovo Museo Archeologico di Altino, che vale sicuramente la pena di visitare (biglietto 2 euro); si prosegue verso nord e poco dopo sulla sinistra si trova un piazzale con una chiesa e sulla destra il vecchio Museo Archeologico. Molti reperti archeologici di questa antica città romana: urne e monumenti funerari, vetri e oggetti quotidiani.

Dopo Altino lungo rettilineo asfaltato che si conclude sul lungosile; qui accanto alla strada asfaltata corre una ciclopedonale sterrata che segue le anse del Sile fino a Portegrandi dove si ritrova la laguna. Qui c'è un ponte levatoio che porta a un cantiere nautico. Superato questo si finisce su una strada sterrata bianca che prosegue per un paio di km avendo la laguna a destra e l'ultimo tratto del Sile a sinistra.

Superate le ultime case, inizia il tratto pavimentato nel 2017, con quello che sembra un biostrasse piuttosto che asfalto, comunque ottimo per le bici; poco dopo scende fino al livello dell'acqua (in caso di marea alta si è costretti a passare a guado!) per poi risalire di nuovo; il percorso continua su fondo pavimentato pedalabile senza difficoltà. Si corre sempre tra Sile e laguna, dove le acque si intrecciano con le barene; se non fosse per il lontano rumore che viene dalla strada motorizzata che corre oltre il Sile si potrebbe pensare di essere in un luogo selvaggio lontano dalla cosiddetta civiltà.

Alla fine si ritrova una strada bianca e subito dopo asfaltata all'altezza di un ponte di barche sul Sile; qui si può scegliere: sulla destra c'è una ciclabile sterrata che proseguen tra Sile e laguna fino a Jesolo Lido; in alternativa ci sarebbe una strada asfaltata ma stretta, tranquilla in inverno, molto meno tranquilla in estate quando la corsa alle spiagge finisce purtroppo per riversarsi anche su queste stradine.

In alternativa si passa il ponte di barche si risale e si svolta a destra su una stradina che poco dopo incontra un altro ponte, a bilanciere e questa volta sul Piave vecchio. Il ponte è oggi solo ciclopedonale; subito dopo si sbocca su una strada asfaltata si gira a sinistra, si traversa una strada piuttosto trafficata (la SP 43) e si prende la strada subito di fronte (via Chiesanuova) che corre sulla sinistra Piave vecchio. Questa è asfaltata e stretta ma poco trafficata e corre lungo il Piave fino a Chiesanuova e poi a Musile di Piave; qui troviamo sulla destra un ponte con una pista ciclabile a destra e subito dopo si entra nell'abitato di San Dona' di Piave, dove c'è una stazione FS sulla linea Venezia-Trieste.