I 10 disastri della motorizzazione
La benzino-dipendenza
Il lusso motoristico

Quando Napoleone invase la Russia, le sue fanterie si fecero a piedi tutta la strada da Parigi a Mosca, con un non leggero zaino sulle spalle. Nulla di straordinario in verità: 40 km al giorno erano per un fante una distanza normale, mentre le tappe forzate potevano arrivare a 80km. Insomma è alla portata di un qualsiasi uomo in salute il percorrere a piedi fino a 80km in un giorno.

Ma oggi le statistiche ci dicono che nel 50% dei casi l'automobile è utilizzata per percorsi inferiori ai 3 km!! E provate oggi a proporre a uno dei tanti esemplari di homo automobilisticus che abitano le nostre città a farsi un paio di km a piedi. Impallidirà come di fronte a un'impresa titanica e concluderà che siete matto da legare; dopodichè tornerà ad assidersi dentro il suo maleodorante guscio metallico del quale è di fatto prigioniero a vita. Egli ragiona esattamente come se fosse un paralitico progioniero della sua carrozzella a rotelle: dice che non ci si può muovere se per un qualsiasi motivo non può usare la sua auto, è costantemente afflitto da problemi di traffico, parcheggi, prezzo della benzina ...

In sostanza siamo di fronte a una vera e propria tossico-dipendenza che chiamerò benzino-dipendenza; in passato avevo usato la parola rammollimento che rischia di causare fraintendimenti; l'automobilista o il motociclista è ormai completamente dipendente dal suo mezzo a motore, non può fare a meno della sua dose quotidiana e anzi ne vuole sempre dosi sempre più massiccie; tutti i caratteri di una tossicodipendenza dunque; un fenomeno di un'entità che ha pochi precedenti nella storia del genere umano.

Come in tutte le tossico-dipendenze si ha un circolo vizioso tra causa ed effetto. Così l'uso dell'auto viene visto come un modo per risparmiare fatica, ma in questo modo l'uso dell'auto rammollisce l'uomo disabituandolo al sia pur minimo sforzo fisico, rendendolo sempre più dipendente dai motori e spingendolo a usarli sempre di più.

Una simile situazione di dipendenza oggi fa sorridere, ma in un futuro più o meno prossimo potrebbe trasformarsi in catastofe quando per un qualsiasi motivo, per esempio una nuova crisi energetica, le automobili dovessero divenire inutilizzabili.

Un esempio dall'etologia: gli uccelli rapaci sono abituati a procurarsi da soli il cibo, ma se vengono addomesticati e abituati a ricevere ogni giorno, senza alcuno sforzo, la loro razione di cibo, perdono la capacità di cavarsela da soli; e se liberati finiscono per morire di fame incapaci di ritrovare la loro autonomia.

C'è da chiedersi se sia sensato aver sviluppato una così forte dipendenza dai motori. E purtroppo in casi del genere ci si rende conto della follia solo dopo la catastrofe, non prima.

Eppure, liberarsi da questa dipendenza e vivere senza auto usando i mezzi pubblici o la bicicletta (non dimenticate: questa pagina rientra nell'Elogio della Bicicletta) non è affatto impossibile ...


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Delenda automobile
... e quindi si conclude che la vera soluzione sta nell'abolire completamente le automobili.